La miracolosa acqua di san giovanni, protezione e fortuna

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view post Posted on 22/6/2022, 11:29
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La notte compresa fra il 23 e il 24 giugno, da sempre, viene considerata una notte magica, durante la quale si svolgono riti propiziatori e purificatori. Fondamentalmente, la magia è legata al solstizio d’estate.
Esiste un’antica tradizione legata alla festa di San Giovanni.

Tradizione vuole che, proprio durante questa magica notte, si prepari l’acqua di San Giovanni che, secondo le leggende, avrebbe proprietà curative e benefiche, in grado di portare amore, salute e fortuna.

Andiamo a conoscere meglio meglio l’antica tradizione che c’è dietro a questo rito e cerchiamo di capire come si prepara e come si utilizza quest’acqua così preziosa.

L’acqua di San Giovanni è un’acqua nella quale, la sera del 23 giugno, vengono poste corolle di erbe e fiori spontanei.

La si lascia tutta la notte all’aperto in modo da godere dei benefici della rugiada, e l’indomani mattina, è pronta per essere usata per lavarsi viso, occhi e corpo. Tradizione vuole, infatti, che durante la notte, quest’acqua abbia acquisito poteri straordinari e quindi proteggerà da malattie, disgrazie e invidia.

Da sempre, la notte compresa tra il 23 e il 24 giugno, è considerata una notte magica. Ecco perché si celebrano riti propiziatori e purificatori. La magia è fondamentalmente legata al solstizio d’estate, il giorno più lungo dell’anno e momento in cui la natura giunge al culmine del suo splendore.

Tuttavia, nonostante la forte rinascita, è bene prestare attenzione anche agli eventi sfortunati come siccità, forti temporali, malattie delle piante… Tutti imprevisti che potrebbero rovinare i raccolti.

E, addirittura secondo tradizione sembra che porti fortuna e prosperità.

Come già detto, l’acqua di San Giovanni si prepara per sfruttare la forza e la potenza di piante e fiori intrisi della rugiada degli Dei.

Il procedimento è davvero molto semplice. Vediamolo insieme. Per preparare l’acqua di San Giovanni bisogna raccogliere una misticanza di erbe e fiori spontanei.

Nella scelta dei fiori e delle erbe non esiste una regola precisa. In genere, ci si lascia ispirare dal proprio istinto scegliendo tra le specie a disposizione nel territorio in cui si vive.

Di solito, in questo periodo, si trovano facilmente iperico, lavanda, artemisia, malva, menta, salvia e rosmarino. Inoltre, si possono trovare anche fiordaliso, rosa, papavero e camomilla.

Le erbe andrebbero raccolte dopo il tramonto e poi messe in una bacinella piena di acqua, da lasciare all’esterno per tutta la notte, così che possano assorbire la rugiada del mattino. Le erbe, assorbendo la rugiada, acquisiranno da essa proprietà magiche.

Per tradizione, le erbe e i fiori dovrebbero essere raccolti dalle mani di donna, meglio se a digiuno, e in numero dispari.

L’acqua dovrebbe essere di fonte ed il recipiente non di plastica. Una ciotola di vetro può andar bene. Meglio ancora sarebbe il rame perché si pensa amplifichi le energie.
Acqua di San Giovanni, origine

Questa festa cristiana affonda le sue radici in una precedente e più antica celebrazione pagana chiamata Lithia, che veniva celebrata il 24 giugno con riti propiziatori e con l’accensione dei falò.

In questo particolare periodo dell’anno, la natura giunge al massimo del suo splendore e quindi, per proteggere il raccolto da eventi meteorologici avversi, era necessario un rituale propiziatorio che riparasse le colture da grandine, temporali e siccità.

Una delle varie leggende legate a questa ricorrenza, narra che, durante la notte compresa tra il 23 e il 24 giugno, gli Dei facevano passare i nuovi nati sotto forma di rugiada. Inoltre, si crede che durante questa notte i fiori vengano colpiti da una particolare forza.

La notte di San Giovanni è quindi ricca di simboli esoterici e religiosi. Proprio per questo, molti la chiamano “notte delle streghe”.
A cosa serve l’acqua di San Giovanni

La mattina del 24 giugno, l’acqua dove sono stati lasciati i fiori e le erbe, viene usata per lavare mani e viso. Si tratta di un rituale propiziatorio e purificatore che – si dice – porti amore, salute e fortuna.

Ovviamente, è una tradizione e un concentrato di credenze popolari e va preso in questo senso .

Lavanda, rosmarino e altre erbe aromatiche vi aiutano a creare un’acqua profumata in modo unico.

Quali fiori per l’acqua di San Giovanni

Generalmente, si devono utilizzare le erbe spontanee in base alle fioriture presenti nel proprio territorio. Tuttavia, nell’acqua di San Giovanni, non possono mancare:

iperico, ritenuto scacciadiavoli
assenzio, pianta legata a Diana, protettrice della buona salute delle donne
finocchio selvatico per proteggere dagli inganni
achillea per preservare dalle ferite
avena, che porta abbondanza
valeriana, per il suo effetto calmante e rilassante
felce d’acqua, che solo in questa notte fiorisce, e fortunato è chi riesce a vedere il suo fiore
alloro che dona forza
melissa l’erba dell’allegria

Ed ancora:

elicriso
sambuco
lavanda
timo
rosmarino
rosa
salvia
calendula
ruta

Oltre a tutte queste appena elencate, vanno bene anche tutte le altre erbe non citate alle quali sono riconosciute proprietà terapeutiche.
Come si conserva l’acqua di San Giovanni

Non si conserva. Se avanza, si regala agli amici.
Cosa bisogna fare la notte di San Giovanni?

Non è solo uno dei tanti riti propiziatori da compiere in questa notte magica.

Inoltre, le erbe raccolte durante il Solstizio d’estate sono ottime per essere essiccate ed usate per tisane o oleoliti. La particolare rugiada che cade in questa notte, rafforza infatti le loro proprietà.
Acqua di San Giovanni: preghiera

Tradizione vuole che si reciti una preghiera rispettivamente mentre si raccolgono le erbe e prima di lavarsi almeno il viso con quest’acqua, la mattina della festa.

Superstizione o scaramanzia, spesso, il significato di talune tradizioni popolari sta nel cuore (e nella fede) di chi ancora le compie.
 
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